top of page
Cerca

I Ribelli di Mergo

  • scuolangeli
  • 12 gen 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Il 74° capitolo del secondo libro degli Statuti di Serra San Quirico redatti tra il 1455 e il 1458, prevede pene severissime per i castelli soggetti (Mergo e Sasso le comunità più importanti) nell'eventualità che si fossero ribellati. Mille fiorini d'oro era la multa per la comunità insubordinata, si aggiungeva distruzione di vigne, seminativi e alberi finché non si ritornava a obbedire al comune di Serra. Se poi il castello ribelle si fosse ribellato di nuovo, era prevista la sua completa demolizione in maniera tale da non essere più abitato né riedificato.

Ovviamente il "governo" di Serra non era accettato con entusiasmo e ribellioni più o meno consistenti ci dovrebbero essere state o almeno minacciate, altrimenti disposizioni così severe non sarebbero state inserite negli Statuti.

Più che ribellione in senso stretto, non ne hanno avuto mai la forza, gli abitanti di Mergo hanno sempre mal sopportato la "signoria" di Serra il cui Podestà confermava e approvava tutte le nomine e gli atti dell'amministrazione di Mergo. Da parte di Serra poi non mancarono soprusi anche a livello fiscale con tassazioni inique nei confronti degli abitanti di Mergo che se mai misero in atto una ribellione vera e propria, sempre mal digerirono il suo predominio. E la tradizione popolare non ha dimenticato queste sedimentazioni secolari. Da tener presente poi che dal Cinquecento, dopo l'uccisione (più o meno leggendaria) del parroco di Mergo, la parrocchia di San Lorenzo di Mergo fu unita e sottomessa a quella di S. Angelo del Pino di Serra e tale rimase fino al 1843. Dati questi precedenti la definizione di Ribelli data agli abitanti del Castello e del territorio di Mergo, ha radici storiche.

Scrive infatti Domenico Gaspari nelle sue "Memorie Storiche" (1) di Serra San Quirico pubblicate nell'agosto del 1883 : «Sul principio del secolo nostro (2), per non so quali ragioni i mergani cominciarono a desiderare la separazione da Serra, e fecero pratiche per ottenere parrocchia e comune indipendenti e autonomi. E vi riuscirono, quantunque con una popolazione assai ristretta. Papa Leono XII (3) con un tratto di penna tolse alla Serra il castello di Mergo, e con il territorio vicino lo eresse a Comune, conforme a decreto del 1827 (4). Con altro tratto di penna il Papa (5) tolse il popolo di Mergo dalla Parrocchia di S. Angelo del Pino, ed istituì una nuova parrocchia (6) in San Lorenzo entro il Castello. Naturalmente ciò dispiacque ai serrani, i quali non ebbero nessun compenso del sacrificio e si sfogarono a chiamare Ribelli i mergani». Da ciò e pervenuto il detto: I Ribelli di Mergo, riportato successivamente dal Prof. Antonio Gianandrea nella sua pubblicazione "Proverbi Marchigiani: città, paesi, nazioni" edita nel 1882 (7).


(1) D. GASPARI, Memorie storiche di Serrasanquirico, Roma,Tipografia Editrice T.Corradetti 1883, p. 336. (2) Secolo XIX (3) Papa Leone XII, nato Annibale Francesco Clemente Melchiorre Girolamo Nicola Sermattei della Genga (Genga, 1760 -- Roma, 1829), è stato il 252º vescovo di Roma e papa della Chiesa cattolica (1823-1829). Nato dal conte Flavio della Genga, appartenente alla famiglia dei feudatari (Conti della Genga) di questa cittadina marchigiana. (4) Motu proprio pontificio del 1827 (5) Papa Gregorio XVI (6) Decreto della Congregazione del Concilio del 29 luglio 1843. (7) A. GIANANDREA, Proverbi Marchigiani. Citta, paesi,nazioni, Palermo 1882

 


 
 
 

댓글


Posts Recenti
Search By Tags
Follow Us
  • Facebook Classic
  • Twitter Classic
  • Google Classic
CISinCLICK
Studio!
Idea!
Mappatura del Territorio
Go Pro in azione...
Aula multimediale
Studio delle fonti
Analisi del Territorio
Viviamo l'Arte!

Aiutaci a Salvaguardare, Adottare e Proteggere i preziosi Beni Culturali del nostro Territorio.

Get social with us!
  • Facebook Clean Grey
  • Twitter Clean Grey
  • LinkedIn Clean Grey
bottom of page