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La Sapa di nonna Morena

Alla riscoperta dei sapori del nostro Territorio

 

L'autunno stracolmo di frutta e di verdura ... uva, noci, pere, mele, cavolfiori, finocchi e tante foglie dipinte con colori caldi che svolazzano in giro.

Mia nonna Morena in questa stagione prepara una specialità marchigiana.

La sapa è uno sciroppo che si ottiene dalla bollitura del mosto in una casseruola di rame, possibilmente a doppio fondo. Molto diffuso l'utilizzo della sapa sin dall'antica Roma tanto da essere considerata negli anni lo zucchero dei poveri dal momento che è estremamente dolce e di facile conservazione.

Tradizionale è la sua preparazione: dai grappoli di uva più maturi si ottiene il mosto che dopo una giornata di fermentazione viene fatto bollire lentamente per circa 12 ore.

Per evitare che addensandosi lo sciroppo aderisca al fondo è opportuno aggiungere alcune noci dal guscio robusto. Altro consiglio è quello di unire durante la bollitura un pezzo di pane per attenuare il gusto aspro della sapa.

Nelle Marche questo sciroppo viene utilizzato per preparare i cavallucci, dolcetti ripieni di frutta secca o per condire la polenta. Si usa di solito per la preparazione agrodolce di piatti a base di carne o di verdure: con fegatini e petti di pollo, arrosti, nel pinzimonio o in abbinamento con formaggi sia stagionati che di fresca produzione.

Un tempo veniva allungata con l'acqua ottenendo una bevanda dissetante e gustosa mentre durante il periodo invernale, quando la nonna era piccola, si aggiungeva alla neve per avere una granita casalinga.

 


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